Cari Soci e Amici,
come sapete gli incontri preparatori tra Categorie e Ministero per definire il calendario e la programmazione 2025 si susseguono in maniera costante.
Sul giornale tecnico è uscita una prima bozza di calendario che prevede alcuni punti interessanti che vorrei approfondire con voi, premettendo che, come ben specificato dai Dirigenti Ministeriali, si tratta di una prima versione che può essere modificata e integrata e che quindi esiste un margine di manovra.
Trovo che in primis si debba lodare lo spirito che ne sta alla base, ovverosia la spinta verso una ottimizzazione delle risorse esistenti. Sono fortemente convinto che questo sia un discorso altrettanto importante quanto cercare nuove risorse. Troppo spesso ci fermiamo a questo aspetto, corretto e importante perché è fondamentale trovare il modo di incrementare lo stanziamento a favore dell’ippica. Tutto giusto, ma ancora prima iniziamo ad allocare meglio quanto oggi abbiamo e certamente ne avremo un primo grande beneficio.
Partendo dunque dalla bozza presentata, trovo interessante che vi sia un incremento nel numero di giornate su Milano soprattutto in considerazione dell’apertura della futura pista circolare, presumibilmente utilizzabile dalla primavera prossima. Una soluzione in sabbia, che stando alle parole dei progettisti e della proprietà, sarà all’avanguardia per capacità di resistenza agli eventi atmosferici, una vera pista all weather, intesa come utilizzabile in tutte le stagioni. Questa nuova pista non solo è una valvola di sfogo fondamentale per l’impianto meneghino, consentirà di non sovraccaricare troppo le piste in erba oggi esistenti, ma potrebbe permettere un salto di qualità nella programmazione se si seguirà quanto da tempo noi di UPG sosteniamo, ovvero convertire la funzione di Varese da alternativa a complementare rispetto all’ippodromo milanese. Varese deve mantenere la sua vocazione estiva, ovviamente supportata da una dirigenza societaria che abbia voglia di investire, e nel resto della stagione la nostra proposta è quella che si abbandoni la stagione invernale e si creino invece le condizioni perché Varese corra in primavera e autunno con anche Milano aperta. Una sorta di “circuito B” rispetto a quello più qualitativo di San Siro. Ovviamente tali cambiamenti non si potranno attuare già dall’inverno 2025, ma crediamo che attraverso una forte sinergia tra le due realtà lombarde si possa prevedere una stagione 2026 strutturata in tal maniera. Questo aumenterebbe certamente il numero di cavalli stanziali nel comprensorio e quindi a cascata porterebbe ricadute anche sul numero di lavoratori impiegati. Non va dimenticato che è nella volontà ministeriale anche di riattivare l’ostacolismo milanese e in questo frangente sono certo che la Merano Galoppo, all’avanguardia per organizzazione e visone, non solo saprà cogliere l’importanza di una tale riapertura, ma saprà anche fornire un aiuto decisivo.
Altro aspetto da affrontare è la questione toscana. La possibile (o probabile?) chiusura di Follonica crea criticità che vanno affrontate. Innanzitutto, se confermata, vi è la necessità di “far lavorare” di più Firenze. Questo sia per coprire parte delle giornate perse, sia perché dobbiamo preservare in tutti i modi Pisa, fiore all’occhiello della nostra ippica e la cui pista non può essere sfruttata, a livello di giornate, oltre il massimo consentito. Un trasferimento di qualche giornata sul Visarno sarebbe auspicabile, così da far partire la stagione pisana da metà novembre e magari in marzo alternarla con Firenze. La chiusura dell’ippodromo maremmano crea anche problemi nella programmazione della stagione degli Anglo Arabi, che si sperava potessero trovare in Follonica il loro ippodromo di riferimento. Se così non potrà essere va trovata una soluzione condivisa. Ho molto apprezzato le parole distensive dei rappresentanti di AA e PSA e sono fiducioso che attraverso una discussione pacata e volta al bene comune, si riusciranno a trovare le soluzioni migliori per ognuno.
Strettamente collegata è anche la situazione romana. Stante che a oggi non abbiamo una definizione certa della vicenda – tutti spingiamo e operiamo perché si scongiuri una chiusura di Capannelle che sarebbe una vera tragedia per l’ippica – dobbiamo navigare a vista e ritengo che l’dea di spostare su Roma alcune giornate toscane non sia l’optimum. Piuttosto sarei per aggiungere tre giornate a Livorno, così da farne un circuito di seconda fascia di Pisa o Firenze a seconda del periodo temporale, ovviamente mantenendo la stagione estiva labronica come appuntamento clou. Queste tre giornate a mio modo di vedere andrebbero trasferite dal calendario romano di dicembre così da creare anche qui una vera e positiva alternanza tra Roma e Napoli, a tutto vantaggio della buona riuscita del programma di Agnano, che diventerebbe più ricco e più attrattivo. Questo spostamento su Livorno potrebbe anche aiutare ad assorbire parte o tutte le prove per AA e PSA del periodo invernale.
Infine, per il programma di selezione sapete bene come la penso, visto che spesso ne abbiamo parlato e confermo che la necessità odierna Italiana è quella di essere sempre più complementari con le altre Nazioni europee. Le proposte sono parecchie, quella che forse mi sento di dire sia la più rilevante è quella di portare il Derby a inizio giugno in concomitanza con i Derby inglesi e francesi (Jockey Club), così da incentivare l’arrivo di tre anni esteri che non vogliono sfidare i primissima serie europei oppure che sono un filo più tardivi. Nel 2025 abbiamo inoltre il vantaggio che potremmo creare uno splendido meeting nei primi due giorni di giugno, riportando per di più il Repubblica alla sua data d’elezione del 02 giugno. Un’occasione per creare davvero una due giorni imperdibile per pubblico e addetti ai lavori.
Le proposte sono ovviamente anche altre ma ripeto la strategia di fondo deve essere quella di rendersi sempre più attrattivi per le scuderie straniere, cosa che peraltro quando è stata attuata, vedi il St Leger, si è dimostrata vincente già nella scorsa stagione.
Gli argomenti come vedete sono tanti e spero di non avervi tediato troppo con questioni molto tecniche, ma credo che sia importante riflettere assieme sul futuro prossimo e sulla necessità di apportare quei correttivi che possano aiutare a farci vivere al meglio la nostra comune passione. Permettetemi di concludere dicendo che tali visioni sono state da me condivise anche con la Presidente di ANAC e devo con piacere annotare una comunanza di idee e di strategia che sono certo faccia bene all’ippica, se Allevatori e Proprietari sono sulla stessa lunghezza d’onda il sistema ne può trarre solo giovamento.
In attesa di leggere le vostre impressioni e di incontrarci presto in ippodromo vi invio un caloroso saluto,
Antonio Viani
Presidente Unione Proprietari Galoppo